Archivio 2008

Maggio 2008

 L’aeroporto di Cagliari corre ai ripari. Dopo il recente episodio che ha visto l’aeroporto chiuso al traffico per qualche ora a causa della presenza in pista di gabbiani, nonostante i tentativi di scacciarli con mezzi tradizionali, la società di gestione dell’aeroporto ha sperimentato il sistema “Falco GBDS” (Gregariuos birds dispersal system), ormai meglio conosciuto come “Falco Robot”. Si tratta di un aeromodello telecomandato che riproduce fedelmente le sembianze ed il volo di un rapace, in particolare l’astore (accipiter gentilis).
Per l’occasionale assenza di volatili all’interno dell’aeroporto, il primo lancio della mattina è stato effettuato sulle rive del vicino stagno contro un piccolo gruppo di femmine di gabbiano reale che stazionavano nella bassa vegetazione. Esse hanno abbandonato i loro nidi ma, a causa della presenza dei piccoli, non del tutto la zona, pur tenendosi a debita distanza. Il secondo, nel pomeriggio,  contro un altro piccolo gruppo di gabbiani comuni posati sull’acqua che invece ha immediatamente e completamente liberato il sito scomparendo dalla vista.
In entrambe i casi gli uccelli hanno diffuso autentici gridi di allarme con un effetto moltiplicativo dell’effetto orrifico anche a grande distanza.  Nonostante le condizioni sfavorevoli (il Falco Robot è progettato per operare contro gli uccelli all’interno degli aeroporti, dove di norma non vi sono nidi o grandi estensioni d’acqua), si è ancora una volta dimostrata l’efficacia del sistema nel liberare istantaneamente dai volatili vaste aree  e di consentire i movimenti degli aeromobili in tempo pressoché reale.
Alla sperimentazione ha partecipato anche un esperto della  BC & T, che da tempo è consulente della ditta “Bird Raptor Internacional” produttrice del Falco Robot.
Si attendono ora le decisioni dell’aeroporto di Cagliari in merito all’eventuale adozione del dispositivo.

 

Aprile 2008

 La stampa  ha dato notizia della presenza di un folto stormo di gabbiani sull’aeroporto di Cagliari Elmas il pomeriggio del 30 Aprile, che ha costretto molti voli a lunghe attese a terra o a dirottamenti sugli altri aeroporti sardi.
L’aeroporto è stato infatti chiuso per misura precauzionale in quanto, come è noto, l’impatto di un aeromobile con tali volatili può portare ad effetti catastrofici.
L’aeroporto di Cagliari, pur trovandosi sulle rive di uno stagno popolato da svariate specie di uccelli, non è in genere soggetto a fenomeni così straordinari; viene infatti riferito che l’inusuale presenza sarebbe stata determinata dai lavori di rifacimento della pista di volo principale (attualmente si opera su una pista  parallela) che, con il rivolgimento della terra, avrebbe portato alla luce piccoli invertebrati che costituiscono una fonte di cibo molto ricercata dai laridi.
Si può solo constatare in linea generale che le spese relative all’assistenza ed alla riprotezione dei passeggeri ed i danni indotti da sole poche ore di chiusura di un aeroporto (maggiori consumi carburante, ritardi, coincidenze mancate ecc…) sono comparabili con i costi di un sistema di consulenza ornitologica, prevenzione ed allontanamento probabilmente di un intero anno.

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